Eccoci giunti alle soglie del quinto anno di attività.
Ne è passato di tempo e ne abbiamo attraversate di lotte, qualcuno si è perso per strada, altri sono stati incontrati lungo il cammino.
Eccoci ancora qui, prendendo in prestito le parole della questura, con “il collettivo più cattivo del litorale”…E chi saranno mai questi cattivoni?
Persone normali, come voi lettori di queste righe, che una volta deciso di vivere pienamente la propria esistenza, hanno abbandonato le pratiche abitudinarie e narcotizzanti della delega, dell’attesa supina degli eventi, della speranza salvifica che cala dall’alto dei cieli del potere costituito.
Persone che nella pratica quotidiana dell’autorganizzazione riconquistano e creano spazi di libertà, perché l’ideale è nell’azione e il più grande strumento di propaganda è dimostrare come le cose possano funzionare diversamente, giorno per giorno.
Ecco quindi la ragione di questo blog “atipico”: comunicare con l’esterno ed ascoltare le voci del mondo, esprimere il nostro pensiero e raccogliere le opinioni di chi là fuori ha intrapreso percorsi analoghi o credendosi isolato ne ha solo coltivato il sogno.
Riprendere contatto con la realtà del nostro tempo e del nostro territorio, tornare nelle strade, ridivenire persone e non più spettatori, vivere e lottare.
Lanciare un chiaro segnale: si può fare.
Quindi facciamolo.