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Per gli Amici di Alemanno la Crisi non Esiste!

Questa sera, a Ostia ed Acilia, sono comparse scritte nei pressi delle maggiori aziende municipalizzate di Roma, AMA e ATAC, riguardanti quella che è ormai chiamata la “parentopoli romana”. Sono in oltre stati lascisti sempre vicini gli uffici dei volantini.

Questa è una delle prime azioni simboliche di una campagna che il collettivo “l’Officina” vuole portare avanti per straccere il velo della disinformazione che avvolge il nostro territorio, portando un nuovo spirito critico per le strade della città.

Ecco il contenuto del volantino:

In piena crisi economica, in un periodo in cui per tutti trovare un nuovo lavoro è un’impresa omerica, qualcuno a Roma se la passa meglio di altri, perché si sa, ognuno ha i suoi santi in paradiso.

Alla fine si potrebbe dire che bisognava aspettarselo, perché è così da sempre, un’abitudine nostrana, quella delle raccomandazioni, ci si scherza pure su, la televisione pubblica fa anche programmi a tema.

Ma noi che siamo una generazione di precari, noi che se ci prendiamo una laurea, andiamo a lavorare come camerieri; noi che se si trova un lavoro è flessibile,  o magari nero; noi che l’INPS manco ci vuole calcolare la pensione per la nostra salute mentale, non siamo più dell’idea di accettare gli abusi di potere a cui sembra esserci abituati.

La “parentopoli” alla romana del sindaco Alemanno è l’ennesima prova di un sistema malato, dove a chi viene concesso di governare dalla popolazione fa i suoi porci comodi, mentre noi proletariato urbano rimaniamo al palo. La “democrazia” dei concorsi pubblici sparisce con una telefonata, assottigliando ancora di più le possibilità di trovare un impiego, ma non solo. Delle migliaia di assunti da Alemanno e da tutti i suoi lacchè nelle aziende municipalizzate, sappiamo che molti non fanno niente perché non qualificati (chissà perché), ma non di meno ricevono comunque uno stipendio elargito con soldi pubblici.

Si dal caso poi che se sei un “ex” terrorista nero, se da giovane andavi con i NAR a compiere rapine e omicidi, aggressioni e stragi, insomma se eri un vecchio compagno di banco del sindaco-camerata, vieni anche fatto dirigente. È forse per questo che si chiede l’estradizione di Battisti? Gli hanno preparato una poltrona all’ATAC pure a lui per una politica bipartisan?

È per questo che ci viene chiesto di votare, è per questo che ci viene chiesto di dare la nostra fiducia a gente che, qualunque sia il partito, vogliono solo far valere i loro interessi.

Scegliamo anche noi di far valere i nostri interessi! Basta delegare, basta votare!

Possiamo vivere (e meglio) senza autorità che ci incatenano a un presente e un futuro di precarietà e miseria, possiamo scegliere di lottare contro questo sistema corrotto ed impossibile da riformare, possiamo scegliere l’autogestione come nelle fabbriche senza padrone argentine, o gli ospedali e le scuole in Grecia.

La nostra non è un’azione contro i lavoratori dell’ATAC, AMA o ACEA, prime vittime di questa “parentopoli”, ma è un atto di protesta e informazione, perché non si può più accettare una cosa come questa, perché le vittime della crisi sono stanche di questa “normalità”!

NON CI IMPORTA DEL FUTURO, RIPRENDIAMOCI IL PRESENTE!


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