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5/5/2011:Da Belfast a Ostia, in memoria di Bobby Sands

5 Maggio 2011, trent’anni dalla morte in carcere di Bobby Sands, repubblicano, rivoluzionario, ragazzo d’Irlanda. Da Belfast a Ostia, il collettivo politico l’Officina ha scelto di ricordare la data del 5/5/1981 con un scritta sopra un muro, un ritratto sulla città per non dimenticare una battaglia contro il colonialismo e l’oppressione inglese, per l’autodeterminazione del popolo d’Irlanda, proprio come per le vie di Derry e le strade dell’Ulster. Bobby Sands morì in carcere dopo 66 giorni di digiuno, uno sciopero della fame per richiedere che ai carcerati repubblicani del nord Irlanda venisse riconosciuto lo status di detenuti politici nonché una denuncia contro il regime carcerario degli “H Block”, dove nel nome della corona si compivano torture ed abusi. Sands fu il primo ma non l’ultimo a lasciare i suoi cari. Dopo di lui vennero Francis Hughes, poi McCreesh ed O’Hara, Joe McDonnell e Martin Hurson, Kevin Lynch e Kieran Doherty, Tomas McElwee e Mickey Devine. Noi oggi scegliamo di ricordare con il volto di Sands tutti i morti per la causa irlandese, scegliamo di ricordare con una sua frase, coronata dalle bandiere dell’Irlanda unita e socialista, il perché dopo trent’anni questa lotta non può cessare.

Abbiamo scelto di raffigurare il volto di Bobby Sands davanti alla biblioteca di Ostia, un luogo di cultura e di incontro di molti giovani del territorio, il luogo adatto, dove poter conoscere la vita e lotta di un ventisettenne che scelse di sacrificarsi per un futuro migliore.

Ci auguriamo altresì che nessuno tocchi questa opera, che nessuno oltraggi la figura e il ricordo di Sands (come purtroppo è già successo nel nostro quartiere nel caso di Valerio Verbano), che nessuno osi coprire o corrompere questo messaggio di libertà, che noi scegliamo di fare nostro e di portare avanti, da Belfast a Ostia, in ogni maniera.

Tiocfaidh ár lá, Il Nostro Giorno Verrà!


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