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Cercasi Eroi Disperatamente!

Non fanno in tempo ad essere smontanti dalla “Bobby Sands Trust” che già i fascisti del terzo millenio ci riprovano, fallendo ancora.

Riportiamo il link di un articolo del CorSera sull’iniziativa di Casa Clown “Camerata Corto Maltese” (sic!) ma soprattutto la lettera di risposta di Guido Fuga, amico e collaboratore di Hugo Pratt per trentanni, invitato a parteciparvi.

No al Fascismo!
Dice un bel manifesto sul 25 aprile degli anni settanta, regalato da Pratt al mio collega Lele, che raffigura tre partigiani con i baschi e stella che avanzano imbracciando il mitra e in bella mostra figura l’inconfondibile firma del maestro. Detto questo detto tutto direbbe il mio sodale che così abitualmente conclude le nostre conferenze su Pratt. Ora mi scuso per il ritardo della mia risposta, ma qualcuno mi ha detto che anche senza la mia presenza e quella della figlia di Ugo Silvina si farà una conferenza presso la vostra sede sul nostro amico e maestro Pratt e la sua creatura Corto Maltese. Ho visto giorni fa i titoli in prima pagina sul Secolo d’Italia di un articolo su Corto Maltese con più voci che intervenivano sul nostro amato eroe e così mi domando come nasca quest’innamoramento della destra per una figura anticolonialista e sicuramente non fascista come quella di Corto Maltese e del suo autore Pratt. Per inciso mi avete mandato un invito, a cui chiedo venia rispondo con troppo ritardo, per una conferenza confronto sulla figura del Maltese che per rendermi più appetibile la cosa avete accompagnato con una serie di nomi di personaggi che hanno partecipato a vostri incontri precedenti e si apre proprio con il nome di Stefania Craxi, che appare a frignare in televisione contro i persecutori del padre ladrone, vi ricordo ricoprire senza nessun credito il ruolo di Sottosegretario agli Esteri, una cosa desolante per gli italiani pensanti. Di tutta quella lista l’unica persona che stimo è Massimo Fini. Cosa c’entrano i figli con i padri? Pratt mi diceva sempre siamo figli di noi stessi le famiglie che ci capitano sono cose del caso, i nostri fantasmi che ci agitano vanno ben aldilà dell’ambiente che ci ha generato, Ugo era un genio e cosa c’entra il genio con destra e sinistra, categorie che servono a sorreggersi e sentirsi parte di qualcosa di più grande. E’ di destra o di sinistra John Coltrane, Miles Davis? L’artista è demiurgo, inventa il suo mondo e dobbiamo essere grati all’amico Pratt dei sogni che ci ha regalato. Ora io mi aspetterei da chi calza le ragioni della tradizione e della conservazione un più serio atteggiamento nei confronti della nostra società, ma la destra nostrana avvalla una cosa come il berlusconismo che per me è molto peggio del fascismo di Mussolini, pensate al bilancio storico di questi quindici anni di governo del signore di Arcore, vorrei ricordare una cosa, un segno, il nulla accompagnato ad un degrado morale e ideale che non ha precedenti negli ultimi 150 anni. Il prossimo ministro della cultura chi sarà? Lele Mora?
Ma vorrei tornare all’amico Pratt che ho accompagnato con la mia collaborazione per 30 anni dal ’67/’68 fino alla morte del nostro amato. Ho avuto il privilegio di condividere dei bei periodi della mia vita accanto ad uno dei più grandi fabulatori e disegnatori del novecento e ne conosco anche i lati oscuri, ma posso garantirvi che non sarebbe stato contento di sentirsi il creatore di un eroe fascio pop come mi viene definito alla fine del vostro invito. A parte che odio le definizioni e gli slogan, le attribuzioni dei critici, le letture che svelano quello che neanche l’artista si è mai sognato nel suo fare che nasce dalla curiosità e la ricerca non certo per sentirsi parte di qualcosa come questa fantomatica cultura fascio pop. Sarebbe bellissimo che il vecchio fosse vivo e vi rispondesse per le rime, ma purtroppo anche gli artisti muoiono e chi sopravvive vuole riscrivere la vita delle persone a proprio uso e consumo, vedrete fra un po’ uscirà il continuo di Corto Maltese scritto da un piccolo dentista frustrato, non scherzo è la verità. Le opere seducono le persone e tutti vorrebbero essere gli eletti che leggono il testo non scritto fra le righe, ma vedete c’è ancora vivo qualcuno che ha condiviso lunghe giornate e viaggi nella più grande confidenza ed ha sentito il racconto delle esperienze in Africa e sulla nostra cialtroneria nella vicenda coloniale italiana. Cialtroneria è dire poco davanti all’uso indiscriminato dei gas nei bombardamenti in Etiopia, voi siete giovani ma andatevi a leggere Del Boca che su queste cose ha scritto in abbondanza. Vedete Ugo nasce in una famiglia indubbiamente fascista, con il nonno pedicure e fondatore dei fasci di combattimento a Venezia ed un padre d’origine inglese che è morto militare in Africa ed ha lasciato il nostro con la madre davanti alla caduta di un mondo, quello coloniale che forse trova in Pratt l’ultimo grande cantore. Quando era intervistato su quegli anni certo c’era un grande rimpianto, quello di un giovanissimo che nonostante Mussolini scopre la figa e tutto un mondo avventuroso che la guerra aveva esaltato. Che bei che gerimo co gerimo putei diceva come tormentone quando si lavorava. Per concludere la figlia Silvina si è raccomandata di ricordarvi che lei è stata educata su dei valori che non c’entrano niente con fascismi, nazionalismi, tradizionalismi e quant’altro mai e qui mi sorge spontanea la domanda, ma cosa accomuna la figura di Corto Maltese, marianio un po’ pirata, che si trova di casa in tutto il mondo, ma certo non possiamo definire testimonial della famiglia, della nazione, della patria, della religione, di quei valori insomma che ho sempre saputo essere patrimonio della destra. Pratt era uno gnostico innamorato delle favole e se proprio si vuole definirlo politicamente un anarchico individualista.

Saluti
Guido Fuga

E noi invece vogliamo ricordare come Corto sia morto durante la rivoluzione spagnola tra le file delle Brigate Internazionali.

Casa Pound caga sempre più fuori dal vaso.

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Per gli Amici di Alemanno la Crisi non Esiste!

Questa sera, a Ostia ed Acilia, sono comparse scritte nei pressi delle maggiori aziende municipalizzate di Roma, AMA e ATAC, riguardanti quella che è ormai chiamata la “parentopoli romana”. Sono in oltre stati lascisti sempre vicini gli uffici dei volantini.

Questa è una delle prime azioni simboliche di una campagna che il collettivo “l’Officina” vuole portare avanti per straccere il velo della disinformazione che avvolge il nostro territorio, portando un nuovo spirito critico per le strade della città.

Ecco il contenuto del volantino:

In piena crisi economica, in un periodo in cui per tutti trovare un nuovo lavoro è un’impresa omerica, qualcuno a Roma se la passa meglio di altri, perché si sa, ognuno ha i suoi santi in paradiso.

Alla fine si potrebbe dire che bisognava aspettarselo, perché è così da sempre, un’abitudine nostrana, quella delle raccomandazioni, ci si scherza pure su, la televisione pubblica fa anche programmi a tema.

Ma noi che siamo una generazione di precari, noi che se ci prendiamo una laurea, andiamo a lavorare come camerieri; noi che se si trova un lavoro è flessibile,  o magari nero; noi che l’INPS manco ci vuole calcolare la pensione per la nostra salute mentale, non siamo più dell’idea di accettare gli abusi di potere a cui sembra esserci abituati.

La “parentopoli” alla romana del sindaco Alemanno è l’ennesima prova di un sistema malato, dove a chi viene concesso di governare dalla popolazione fa i suoi porci comodi, mentre noi proletariato urbano rimaniamo al palo. La “democrazia” dei concorsi pubblici sparisce con una telefonata, assottigliando ancora di più le possibilità di trovare un impiego, ma non solo. Delle migliaia di assunti da Alemanno e da tutti i suoi lacchè nelle aziende municipalizzate, sappiamo che molti non fanno niente perché non qualificati (chissà perché), ma non di meno ricevono comunque uno stipendio elargito con soldi pubblici.

Si dal caso poi che se sei un “ex” terrorista nero, se da giovane andavi con i NAR a compiere rapine e omicidi, aggressioni e stragi, insomma se eri un vecchio compagno di banco del sindaco-camerata, vieni anche fatto dirigente. È forse per questo che si chiede l’estradizione di Battisti? Gli hanno preparato una poltrona all’ATAC pure a lui per una politica bipartisan?

È per questo che ci viene chiesto di votare, è per questo che ci viene chiesto di dare la nostra fiducia a gente che, qualunque sia il partito, vogliono solo far valere i loro interessi.

Scegliamo anche noi di far valere i nostri interessi! Basta delegare, basta votare!

Possiamo vivere (e meglio) senza autorità che ci incatenano a un presente e un futuro di precarietà e miseria, possiamo scegliere di lottare contro questo sistema corrotto ed impossibile da riformare, possiamo scegliere l’autogestione come nelle fabbriche senza padrone argentine, o gli ospedali e le scuole in Grecia.

La nostra non è un’azione contro i lavoratori dell’ATAC, AMA o ACEA, prime vittime di questa “parentopoli”, ma è un atto di protesta e informazione, perché non si può più accettare una cosa come questa, perché le vittime della crisi sono stanche di questa “normalità”!

NON CI IMPORTA DEL FUTURO, RIPRENDIAMOCI IL PRESENTE!


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Bobby Sands non è in Vendita!

In questi giorni è uscita fuori la notizia della produzione di un sidro chiamato “Bobby Sands Cyder” da parta degli istrionici camerati di CasaPound SPA, bevanda con il viso del militante dell’IRA morto negli H-Block stampanta sull’etichetta come un Roland McDonald su un panino. L’ennesima esibizione dell’ignoranza dei “fascisti del terzo millenio” che per farsi pubblicità sono pronti anche ad usare l’immagine di un attivista nordirlandese, il cui pensiero politico fu distante anni luce da quello di CasaPound.

A dimostrazione di ciò anche l’associazione che si occupa di mantenere inalterato il ricordo di Sands insieme a quella di tutti gli “Hunger Strikers”, il Bobby Sands Trust, ha deciso di intervenire a riguardo. Ecco il comunicato:

A few weeks ago, we received a number of emails in relation to an Italian organisation, CasaPound Italia, reporting that it planned to or had already merchandised in the name of Bobby Sands.
Initially, we decided to make no public statement in order not to give the group any further publicity. However, we now feel that we need to make it clear to the Italian people that this organisation never contacted the Trust for permission to use Bobby Sands’ name or image and that had they contacted us they would not have been granted permission.
This group has no right to exploit the imagery of Irish republican hunger strikers who opposed oppression and fought for the freedom of people and we call upon CasaPound Italia to stop such misuse of Irish patriots.
As we approach the 30th anniversary of the 1981 Hunger Strike, we encourage all groups and organisations internationally who faithfully reflect the principles and integrity of the Hunger Strikers and their cause.

Danny Morrison, Secretary, Bobby Sands Trust

La traduzione (a cura di The Five Demands)

Poche settimane fa, abbiamo ricevuto un numero di email in relazione ad un’organizzazione italiana, CasaPound Italia, la quale intendeva fare o aveva già dato il via ad un commercializzazione utilizzando il nome di Bobby Sands.
Inizialmente, abbiamo deciso di fare alcuna dichiarazione pubblica in modo da non dare al gruppo un ulteriore pubblicità. Tuttavia, ora sentiamo il bisogno di far capire al popolo italiano che mai questa organizzazione ha contattato la Trust per richiedere il permesso di utilizzare il nome o l’immagine di Bobby Sands e che se si fossero messi in contatto con noi, il permesso non sarebbe stato concesso.
Questo gruppo non ha alcun diritto di sfruttare l’immagine degli Hunger Strikers repubblicani irlandesi che si sono opposti all’oppressione e hanno combattuto per la libertà delle persone e ci rivolgiamo a CasaPound Italia per fermare tali abusi dei patrioti irlandesi.

Mentre si avvicina il 30 ° anniversario dello sciopero della fame del 1981, incoraggiamo tutti i gruppi e le organizzazioni internazionali che rispecchiano fedelmente i principi e l’integrità degli scioperi della fame e la loro causa.

Danny Morrison, Segretario, Bobby Sands Trust
Noi del collettivo riteniamo giusto amplificare questa notizia, soprattutto in ricordo di Bobby Sands e per continuare a fare chiarezza sulla lotta in Iralanda che da sempre in Italia è stata ed è tuttora mistificata dalle più svariate organizzazioni nazifasciste, mentre nella realtà, gli attivisti irlandesi da sempre combattono gli unionisti dichiaratamente fascisti!

http://www.bobbysandstrust.com/archives/1935

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Ma quale fiducia, ma quali BlackBloc?!

Spenti i roghi iniziano le bugie. Dopo la grande mobilitazione del 12 per le strade della capitale, dopo la rivolta nelle vie del centro, dopo la fiducia farsa al governo Berlusconi, rimangono i moralismi, le ipocrisie e le speculazioni dei media.

Prima di tutto bisogno precisare che quella del 12 non è stata una manifestazione esclusiva degli studenti, come invece i grandi mezzi di comunicazione hanno detto, ma una mobilitazione generale a cui hanno partecipato tutti, studenti, sì, ma anche operai, precari, disoccupati e molte realtà in lotta che vanno dalle popolazioni campane ai comitati contro le nocività nel Lazio, insieme poi a diversi movimenti politici come il nostro.

La rabbia era decisamente tanta, una rabbia non solo rivolta a questo governo, ma a tutto questo sistema che non da possibilità di alternativa alla situazione attuale. Una rabbia scatenata da un presente precario e se è possibile da un futuro ancora più incerto; da una riforma universitaria che riesce incredibilmente a peggiorare la situazione già critica degli atenei; da questi governi, da questa “democrazia” che come obbiettivo ha solo quello di difendere il capitalismo che ci sta impoverendo e schiavizzando sempre di più.

E la rabbia è esplosa.

Dopo quello che tutti avete visto poi, è partita la macchina governativa dei media.

Si è tornato a parlare di questi fantomatici “black bloc”, si è parlato di Genova, e qualcuno ha persino osato parlare di Carlo.

Ma quali “black bloc”?! Questi fantomatici guerriglieri, frutto della fervida immaginazione dei nostrani giornalisti, che sbucano da chi sa dove e sfuggono ad ogni controllo, a cui non interessa niente, etc. etc. Sotto le feste forse bisogna far crescere la gente e dirgli che oltre a Babbo Natale, non esistono neanche i “black bloc”. La gente che era in piazza, la gente che ha fronteggiato la polizia schierata in difesa dei palazzi del potere, era gente semplicemente incazzata. Forse mai come ieri a fianco dei compagni c’è stata gente più comune: “pischelli”di questa Roma corrotta, precari e disoccupati, giovani e vecchi, uomini e donne, insomma la vera “maggioranza”.

Poi è spuntato fuori tutto il perbenismo all’italiana, quel moralismo che farebbe impallidire anche una vecchietta timorata di dio. Peccato che la maggior parte della gente si sia schierata con i ragazzi che hanno combattuto la polizia. Peccato che a condannare la violenza siano quei partiti e sindacati che di giorno fanno l’opposizione (pure in piazza) e di sera si spartiscono il potere con i loro “nemici”, oppure che a fare gli indignati e i superiori siano quegli intellettuali di sinistra e quei giornalisti che dalle loro poltrone in pelle non hanno mai rischiato niente, se non che le cose cambiassero veramente.

A quei Saviano, Telese, ma anche Uds, Udu, Popolo Viola, Pd e via dicendo diciamo che possono indignarsi quanto vogliono ma il tempo di prenderlo in culo in silenzio è finito.

La gente si è incazzata. E mho sono cazzi vostra.

Solidarietà a tutti gli arrestati!

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Nessun Governo Ha la Nostra Fiducia!

Contro questo stato capitalista e repressivo, contro questo sistema borghese e svenduto, contro il governo Berlusconi, le sue riforme, le sue guerre e la sua violenza, domani 14 dicembre scendiamo in piazza per reclamare la nostra libertà di autogestirci, per riprenderci le strade di questa Roma corrotta, per dire no ad ogni governo che ci vuole poveri e in silenzio.

L’appuntamento è alle 9:00 alla stazione di Lido Centro ad Ostia per poi andare insieme a Porta San Paolo e partecipare al corteo con I movimenti uniti contro la crisi, le nocività e le devastazioni ambientali, gli studenti e tutti coloro che sono stanchi di questa politica dei palazzi e vogliono scegliere per se.

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