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Il Popolo da Soma

Domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Rispondiamo per iscritto, dopo averlo fatto di persona, ad un volantino
de “Il Popolo di Roma”, diretto nei nostri confronti. Per dirla
attraverso le parole di Joyce Carol Oates: “Il nostro nemico é per tradizione il nostro salvatore, perché c’impedisce di essere superficiali”

Da troppo tempo ormai l’ex colonia “Vittorio Emanuele” è occupata illegalmente da un gruppo di (di? Di che? Non lo dice) che si autofirma “L’Officina”

Inesatto. Il collettivo “L’Officina” gestisce attualmente
l’ex-chiesetta della Vittorio Emanuele, luogo occupato da oltre 10
anni. Volerci attribuire l’occupazione dell’intero stabile è nei nostri
confronti assai lusinghiero, ma in realtà dimostra grande
disinformazione e un’analisi politica fondata sul sentito dire; lo
conferma il fatto che il volantino sia stato redatto senza prima
conoscerci di persona, ma basandosi, come essi stessi ammettono, su
casuali perlustrazioni effettuate nei dintorni della colonia e letture
di pagine internet.

Quest’azione irresponsabile priva la cittadinanza di un luogo che il
nostro sindaco, Gianni Alemanno, ha destinato alla creazione dell’Università del Mare, che sarebbe la prima università del nostro territorio.

Il fantomatico progetto dell’Università, che periodicamente si alterna
con l’altro cavallo di battaglia del “nostro sindaco” Alemanno e della
giunta del XIII municipio, ovvero il casinò, costituisce una mera
astrazione con finalità puramente demagogiche. In realtà l’unico vero
progetto di riqualificazione della parte degradata ed inutilizzata
della struttura che sia stato finora presentato, “La casa della
cultura”, è stato deliberatamente ostacolato e stravolto, allineandosi
con la sistematica repressione di ogni forma di libera socialità e
cultura, come la chiusura del “Teatro del lido” ne è ulteriore esempio.
Facciamo notare che la realizzazione di un polo universitario complesso
ed efficiente, comporterebbe  il dislocamento di numerose entità, tra
le quali la biblioteca comunale Elsa Morante (2 000 metri quadrati con
oltre 30 000 volumi, sale conferenze ed esposizioni, postazioni
informatiche), l’ostello “Litus”, la mensa Caritas.
La portavoce del gruppo, Carlotta Chiaraluce, intervistata afferma:
“proprio in quei locali occupati dovrebbe sorgere l’Università del
Mare”, dimostrando scarsa affinità con i concetti geometrici di base,
ritenendo sufficiente lo spazio di una chiesa per realizzare
un’università.
Le intenzioni sono chiare: consegnare lo spazio nelle mani dei privati
e della criminalità, mentre i cittadini ignari si consolino con le loro
slot-machine.

Il gruppo “L’Officina” si erge a paladino della cultura quando invece fa solamente ostruzionismo politico e culturale.

Con ostruzionismo culturale essi intendono la lotta condotta sul
territorio per gli spazi di aggregazione giovanile e produzione
culturale liberi da strumentalizzazioni partitiche (per inciso facciamo
notare che “Il popolo di Roma” è legato a doppio filo con il Pdl, per
cui sorgono perplessità riguardo alla forma di cultura da essi
propugnata) e da logiche di mercato, la pratica dell’autorganizzazione
in contrasto con l’abitudine a delegare, la conquista di luoghi
lasciati all’incuria istituzionale che vengono riconsegnati alla
cittadinanza.
Con ostruzionismo politico ci accusano di antifascismo,
colpevoli a loro avviso di reitare contrasti ormai fuori dal contesto
storico, relegando indirettamente (inconsapevolmente?) i movimenti
fascistoidi contemporanei a meri fenomeni fuori moda: dunque se venite
aggrediti per strada e picchiati da giovani inneggianti al Duce
sappiate che non fate assolutamente tendenza.
L’antifascismo, affermano, impedisce ad un strato consistente di
ragazzi di partecipare alle nostre attività. Alla nostra domanda,
legittima, se essi siano quindi fascisti rispondono con un no confuso,
ribadendo il concetto che la contrapposizione fascisti-antifascisti non
ha più motivo di esistere nel terzo millennio.
Poi scrivono: “da Roma tutto ha avuto inizio e a Roma tutto si ispira,
perchè queste quattro lettere non rappresentano solo un’area
geografica, bensì un’idea”, ed è plausibile che tali frasi non siano da
attribuirsi ad un contesto calcistico.

Il Popolo di Roma” chiede alle istituzioni di intervenire affinchè questo spazio sia tolto dalla situazione di degrado in cui versa tuttora e che sia restituito ai cittadini e al Municipio per portare avanti l’iniziale progetto di rilancio del litorale romano, per un reale sviluppo culturale ed economico del nostro territorio. Chiediamo inoltre che siano assegnati degli spazi per i giovani dove si possa fare vera cultura e vera aggregazione.

Il vero progetto di rilancio del litorale romano: la riqualifica del
rione di Nuova Ostia, opera che passa attraverso il desiderio di
trasferire in toto i residenti come si è tentato quest’estate;
l’abusivismo edilizio del porto di Roma e la progressiva riduzione
della riserva naturale L.I.P.U.; l’edificazione di ecomostri per gli
introiti di Papagni quali il polo natatorio, al posto di un parco per
gli abitanti di zona;  la proposta poi ritirata di realizzare la pista
di formula uno nella pineta di Castel Fusano; lo scempio delle spiagge
ad opera della Assobalneari.

Posted in Generale.


One Response

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  1. FEZ says

    i giovani del ‘popolo di roma’ scendono per strada x provare a fare un po di politica… la puzza di latte si sente da chilometri!

    inutile l’uso della violenza:a loro ce pensano quelli de casapound ahahahahahah