Ecco l’immagine dello striscione attaccato nei pressi di Ostia Nuova dove da mesi si susseguono sfratti e sgomberi.
 


Collettivo Politico del XIII Municipio di Roma
Ecco l’immagine dello striscione attaccato nei pressi di Ostia Nuova dove da mesi si susseguono sfratti e sgomberi.
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– 12 Ottobre 2010
Inoltre questo pomeriggio abbiamo partecipato, da non invitati e da
indesiderati, alla manifestazione organizzata dal tredicesimo municipio
“Welfare della Comunità”. Un nostro banchetto informativo raccontava del
vero lavoro sociale che sta facendo la politica locale insieme al
sindaco Alemanno: chiudere spazi di aggregazione (Teatro del Lido &
Vittorio Occupato), sgomberare le famiglie dalle proprie case e bloccare
il progetto della “Casa della Cultura“. Almeno però agli amici balneari
danno il permesso di tenere aperte le discoteche per tutta la notte,
sia mai scontentare i padroni del litorale.
Lodovico Pace (Assessore municipio XIII per le Politiche dei Servizi
Sociali, Emergenza Abitativa, Scuola) è venuto a parlare con noi del
collettivo, dicendo che era sottinteso l’invito al nostro gruppo, ma che
non era giustificato un intervento che portasse all’attenzione il
problema degli spazi per i ragazzi nel territorio, visto che il
municipio sta risolvendo ottimamente la questione. Incalzato sul fatto
che l’unico spazio giovanile del territorio è stato sgomberato,
l’assessore si è ancora nascosto dietro parole come “legalità” e
“ordine”, parole vuote, visto che l’illegalità persiste e viene tutelata
su tutto il litorale, come nel caso degli stabilimenti o del polo
natatorio. Quando sgombereranno le spiagge per ripristinare la legalità?
Ovviamente mai, perché certa illegalità è tollerabile.
Per finire in bellezza, la polizia è venuta dal nostro banchetto e ha
deciso di identificare tutti quanti.
E meno male che era sottinteso il nostro invito!.
Aspettando un welfare fatto di finanziamenti e di spazi per il
territorio, contro quello degli sgomberi e dei tagli ad istruzione,
ricerca e cultura; Continueremo a mobilitarci alla ricerca delle
risposte che questa politica non vuole dare. Ostia reclama spazi.
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– 7 Giugno 2010
Il Collettivo l’Officina si schiera affianco di Topazio, ultrà del gruppo Ciurma Nemica*Foggia, unico gruppo apertamente antifascista della curva, perseguitato e incarcerato solo per il fatto di essere ancora un tifoso!
comunicato Ciurma Nemica*Foggia
Succede in questo strano Paese che di primo mattino degli agenti della
squadra mobile possano bussare alla porta della tua casa e, di punto in
bianco, condurti in carcere con l’accusa di aver saltato qualche firma
durante un trascorso periodo di diffida. Succede. È successo. A Foggia.
Topazio è uno di noi, uno come noi, un nostro fratello di curva e di
vita. Negli anni scorsi sottoposto a Daspo e costretto per lunghe
domeniche/mercoledì/lunedì, a recarsi in questura per adempiere
all’obbligo di firma durante le partite dell’Us Foggia. Oggi condannato e
chiamato a scontare tre mesi di reclusione in virtù di uno strano
concetto di giustizia commutativa.
Non saranno molti quelli che
troveranno il coraggio di accusarci di qualunquismo a basso costo, di
populismo, se ci permettiamo di portare agli occhi di chi legge una
realtà di fatto, sgradevole quanto concreta: in questo Paese di piduisti
stragisti a piede libero, di mafiosi prescritti, di assassini recidivi,
di stupratori seriali e di pedofili tutelati, di ricattatori,
corruttori e concussi, in questo momento un ragazzo di trent’anni è
chiuso in una cella perché ha commesso l’imperdonabile reato di non
recarsi a firmare in questura un provvedimento che gli precludeva
l’accesso agli impianti sportivi.
Assurdo, direte voi. Assurdo,
certo. Indegno, infame, criminale. Perché ancor più che la sproporzione
tra imputazione e pena (pena definitiva, che dovrà quindi essere
scontata per intero) fa impressione la selettività, la precisione
maniacale con la quale il colpo è stato inferto. Perché l’accusa reale –
per chi non se ne fosse accorto – è, nel caso di Topazio, quella
d’essersi ostinato a voler perseguire con la maggiore coerenza possibile
il proprio stile di vita, le proprie scelte. Topazio è un ultras, che
con dignità ha pagato le lunghe limitazioni del passato e che con
altrettanta dignità sta pagando questa sua sproporzionata colpa. Ed è
questo il suo vero reato: essere la disfunzione nell’ingranaggio, la
nota dissonante in questo splendido mondo dorato del calcio fatto di
televisioni, prefiltraggi, tornelli, steward, schedature, trasferte
vietate, tessere fedeltà. Un mondo che, garantiscono questori e
prefetti, Osservatori e Casms, senza gli ultras sarebbe un paradiso. E
finirebbe di vendersi l’anima.
La mostrificazione dell’ultras sta
passando il segno; l’isteria dei media, la psicosi delle istituzioni,
perennemente alla ricerca di nuovi nemici, intenti nella loro
neutralizzazione, sta partorendo i propri frutti avariati. Rendendo
grottesca la realtà: se Topazio è dentro per una firma mancata, a breve
le porte delle galere sovraffollate potranno spalancarsi anche per chi
accende una torcia sugli spalti o persegue l’assurdo piano di popolare i
settori di voce e colori.
Noi, che con tutta la fatica della
quotidianità e delle sue mille contraddizioni, ci sentiamo di essere in
tutto e per tutto simili al nostro compagno negli ideali, e complici
nell’indignazione, non possiamo fare altro che mobilitarci per rendere
visibile alle anime belle di questo Paese alla rovescia la natura
profondamente folle di questo provvedimento e delle norme che lo
sovrintendono. Affinché chi viaggia a fari spenti possa, quanto meno,
aprire gli occhi.
E per ribadire, anche se suona retorica, che la
loro repressione assurda può far aumentare il nostro disprezzo, ma mai
smorzare la nostra passione.
TOPAZIO LIBERO!
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– 3 Giugno 2010
Ostia Calling!
18 Maggio 2010: Roma si sveglia con uno spazio in meno per i cittadini.
All’alba un esercito di forze dell’ordine in assetto antisommossa assicurava alla Comunità di Sant’Egidio lo sgombero dei locali de “l’Officina – Vittorio Occupato”, spazio recuperato e gestito da studenti e giovani del territorio.
E con questo la stagione degli sgomberi è iniziata.
La giunta Alemanno, in pieno calo di consensi, ha dato il via alla repressione coatta di tutti gli spazi di politica, cultura e aggregazione, non in linea con la sua logica del profitto e della speculazione, da anni mascherata con il falso mito della legalità. Legalità? Dov’è la legalità negli abusi edilizi perpetrati per i mondiali di nuoto? Dov’è nella cementificazione dilagante delle spiagge del litorale? E dov’è nella violenza impunita e sempre più costante delle forze dell’ordine? Ad oggi la “legalità” di Alemanno, a quelle migliaia di famiglie ancora senza casa, non ha dato nessuna risposta. Come nessuna risposta viene data a una nuova generazione in balia di un futuro di precarietà.
La città deve rispondere!
Davanti alla miriade di soprusi che giornalmente subisce non può e non deve pensare di poter farsi mettere i piedi in testa! Domenica inizieremo a reagire! Il 23 Maggio, Roma deve affollare le strade del litorale e tutte le realtà sociali della città sono chiamate a far fronte comune contro l’assalto di chi ci vuole dividere.
IF THE ROMANS ARE UNITED,
THEN WILL NEVER BE DIVIDED!
Domenica 23 Maggio. Concentramento a P.zza Anco Marzio, Ostia. Ore 15:30.
Per arrivare con la macchina: seguire la via del mare(uscita 28 GRA) fino dentro Ostia.
Per arrivare con i mezzi: prendere la ferrovia Roma – Lido e scendere alla stazione Lido Centro.
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– 21 Maggio 2010
I NOSTRI DIRITTI NON SI PIEGHERANNO AI VOSTRI MANGANELLI,
LE LOTTE SOCIALI NON SI SGOMBERANO.
Dopo le famiglie dell’Idroscalo, arriva lo sgombero del collettivo
L’Officina dalla chiesetta dell’ex colonia Vittorio Emanuele. Un
enorme spiegamento di agenti in tenuta antisommossa, ha nuovamente
occupato le strade di Ostia, trasformando il territorio in una caserma
a cielo aperto. Un vero e proprio "stato di assedio" ha invaso il
lungomare, per assegnare lo spazio alla comunità di S.Egidio.
La giunta Alemanno continua la stagione degli sgomberi,
momentaneamente sospesa per le elezioni regionali, iniziando da uno
spazio di socialità e di aggregazione giovanile, punto di riferimento
per il litorale romano. Una stagione di repressione che non sembra sia
destinata a finire.
Stanno uccidendo Roma e hanno inziato a colpirla dal suo litorale,
sempre di più destinato a rappresentare il luna park estivo della
capitale: attrezzato di porto turitisto, isolette artificiali e
casinò, secondo i progetti della giunta comunale . Ma dietro la
riqualificazione, si nasconde la cancellazione di un tessuto sociale
presente sul territorio che ha bisogno di risposte a fronte di una
crisi fatta di disoccupazione, precarietà ed emergenza abitativa. .
In un contesto generale di attacco ai movimenti per il diritto
all’abitare e agli spazi sociali e a tutte quelle realtà che provano a
dare una risposta ai problemi dell’esistente, crediamo sia importante
rilanciare un percorso di confronto cittadino sulla difesa dei diritti
e degli spazi di agibilità politica dei movimenti.
Invitiamo tutte le realtà romane ad una assemblea cittadina per
cotruire una mobilitazione forte ed unitaria contro l’ondata
repressiva di sgomberi che sta avvenendo in città
Invitiamo tutti e tutte a costruire insieme la manifestazione di
Domenica 23 Maggio, per dare una risposta all’sgombero dell’ex
chiesetta di Ostia.
ASSEMBLEA CITTADINA – GIOVEDI 20 MAGGIO ORE 19.00 VOLTURNO OCCUPATO
"STOP KILLING OSTIA"
MANIFESTAZIONE OSTIA – DOMENICA 23 MAGGIO ORE 14.30 P.ZZA ANCO MARZIO
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– 19 Maggio 2010