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Topazio Libero!

Il Collettivo l’Officina si schiera affianco di Topazio, ultrà del gruppo Ciurma Nemica*Foggia, unico gruppo apertamente antifascista della curva, perseguitato e incarcerato solo per il fatto di essere ancora un tifoso!

 

comunicato Ciurma Nemica*Foggia

Succede in questo strano Paese che di primo mattino degli agenti della
squadra mobile possano bussare alla porta della tua casa e, di punto in
bianco, condurti in carcere con l’accusa di aver saltato qualche firma
durante un trascorso periodo di diffida. Succede. È successo. A Foggia.
Topazio è uno di noi, uno come noi, un nostro fratello di curva e di
vita. Negli anni scorsi sottoposto a Daspo e costretto per lunghe
domeniche/mercoledì/lunedì, a recarsi in questura per adempiere
all’obbligo di firma durante le partite dell’Us Foggia. Oggi condannato e
chiamato a scontare tre mesi di reclusione in virtù di uno strano
concetto di giustizia commutativa.

Non saranno molti quelli che
troveranno il coraggio di accusarci di qualunquismo a basso costo, di
populismo, se ci permettiamo di portare agli occhi di chi legge una
realtà di fatto, sgradevole quanto concreta: in questo Paese di piduisti
stragisti a piede libero, di mafiosi prescritti, di assassini recidivi,
di stupratori seriali e di pedofili tutelati, di ricattatori,
corruttori e concussi, in questo momento un ragazzo di trent’anni è
chiuso in una cella perché ha commesso l’imperdonabile reato di non
recarsi a firmare in questura un provvedimento che gli precludeva
l’accesso agli impianti sportivi.

Assurdo, direte voi. Assurdo,
certo. Indegno, infame, criminale. Perché ancor più che la sproporzione
tra imputazione e pena (pena definitiva, che dovrà quindi essere
scontata per intero) fa impressione la selettività, la precisione
maniacale con la quale il colpo è stato inferto. Perché l’accusa reale –
per chi non se ne fosse accorto – è, nel caso di Topazio, quella
d’essersi ostinato a voler perseguire con la maggiore coerenza possibile
il proprio stile di vita, le proprie scelte. Topazio è un ultras, che
con dignità ha pagato le lunghe limitazioni del passato e che con
altrettanta dignità sta pagando questa sua sproporzionata colpa. Ed è
questo il suo vero reato: essere la disfunzione nell’ingranaggio, la
nota dissonante in questo splendido mondo dorato del calcio fatto di
televisioni, prefiltraggi, tornelli, steward, schedature, trasferte
vietate, tessere fedeltà. Un mondo che, garantiscono questori e
prefetti, Osservatori e Casms, senza gli ultras sarebbe un paradiso. E
finirebbe di vendersi l’anima.

La mostrificazione dell’ultras sta
passando il segno; l’isteria dei media, la psicosi delle istituzioni,
perennemente alla ricerca di nuovi nemici, intenti nella loro
neutralizzazione, sta partorendo i propri frutti avariati. Rendendo
grottesca la realtà: se Topazio è dentro per una firma mancata, a breve
le porte delle galere sovraffollate potranno spalancarsi anche per chi
accende una torcia sugli spalti o persegue l’assurdo piano di popolare i
settori di voce e colori.

Noi, che con tutta la fatica della
quotidianità e delle sue mille contraddizioni, ci sentiamo di essere in
tutto e per tutto simili al nostro compagno negli ideali, e complici
nell’indignazione, non possiamo fare altro che mobilitarci per rendere
visibile alle anime belle di questo Paese alla rovescia la natura
profondamente folle di questo provvedimento e delle norme che lo
sovrintendono. Affinché chi viaggia a fari spenti possa, quanto meno,
aprire gli occhi.

E per ribadire, anche se suona retorica, che la
loro repressione assurda può far aumentare il nostro disprezzo, ma mai
smorzare la nostra passione.

TOPAZIO LIBERO!

Posted in Generale.