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I fascisti sono avvertiti, Ostia vi ripudia!

Questo Sabato Ostia ha dato una risposta importante sull’antifascismo.

Mentre neanche una cinquantina di camerati dell’associazione fascista Casa Pound, difesi dalla polizia (anch’essa probabilmente annoverata nel fantomatico computo dei 300 presenti), si ritrovavano da tutta Roma sul nostro territorio per celebrare la loro bugia sulle foibe e l’esodo istriano, le realtà antifasciste del territorio sono riuscite a tenere un presidio in P.zza della Stazione Vecchia, impedendo che i fascisti potessero sfilare liberamente sul litorale romano.

Il segnale che si è lanciato è che Ostia non vuole per le sue strade dei fascisti, responsabili di minacce e aggressioni, fomentatori di odio razziale e nostalgici di una dittatura che portò, tra campi di concentramento e guerra, centinaia di miglia di morti italiani, più le altre vittime nei paesi occupati come del Corno d’Africa, la Libia e dei Balcani.

Mentre Casa Pound sceglieva di ricordare una parte della storia del secondo conflitto mondiale (modificata ad opera per renderla credibile), una piazza antifascista ricordava tutte le vittime del fascismo, dai raid delle squadracce contro gli operai e i contadini nel primo novecento, alle stragi di Brescia, Bologna e Milano, agli omicidi di Valerio Verbano, Davide “Dax” Cesare, Auro Bruni, Renato Biagetti e tanti altri.

Il fatto che il presidente del municipio Giacomo Vizzani, insieme all’assessore Amerigo Olive e il consigliere Marchesi, abbiano partecipato alla manifestazione neo fascista è qualcosa di grave ma che non ci lascia per niente stupiti, visto che è risaputo che associazioni come Casa Pound trovino sponda nel comune e nelle istituzioni del tredicesimo municipio, mentre non ne trovano tra la popolazione.

Vorremo chiedere a Vizzani e Olive se sanno che le persone con cui stavano manifestando erano le stesse che appena qualche giorno prima minacciarono sulla soglia di scuola gli studenti del liceo Anco Marzio. Se sanno che la persona a cui stringeva la mano era Gianluca Iannone, condannato più volte per aggressione, difensore degli stragisti di Bologna e che è legato a personaggi ambigui come il mercenario Franco Nerozzi.

Sabato scorso Ostia ha dato una risposta importante, perché ha deciso di non limitare l’antifascismo a parole e leggi ma di scendere in piazza in prima persona, senza lasciare nulla di sottointeso nell’affermare a chiare lettere che l’antifascismo è qualcosa di più di un principio su cui è fondata la repubblica, ma quel sentimento popolare che porterà i giovani di tutto il litorale ad opporsi ora e sempre contro iniziative come quelle di Casa Pound, rendendo l’antifascismo una pratica quotidiana.
I fascisti sono avvertiti, Ostia vi ripudia!

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